venerdì 18 giugno 2010

Tempura

E' incredibile a dirsi, ma la tempura -vanto della cucina del Sol Levante- muove le sue origini da tradizioni cattoliche!
Tempura infatti è l'adattamento fonetico del portoghese "Témporas" derivato dal latino "Quattro tempora!" che sono i giorni di digiuno ed astinenza dalle carni.
I Giapponesi, sentendo questa parola, credevano si riferisse al tipo di cibo e non al periodo di osservanza religiosa e crearono così un piatto a base di gamberetti, altri piccoli pesci e verdure varie, rivestiti di pastella, fritti e cerviti direttamente dalla padella caldi e croccanti.
In effetti questo piatto non si discosta dalle nostre fritture di magro.


La tempura è una frittura di pesce di piccolo formato e molto fresco con l'aggiunta di fette di melanzane, carote tagliate a listelli, porro sempre tagliato e cipollotti spaccati a metà. La composizione della pastella è molto simile a quella che generalmente usiamo noi:
- 1 tazza abbondante di farina 00
- 1 uovo
- 1 tazza di acqua 
- sale
Si prepara la pastella mescolando l'uovo con l'acqua ed un pizzico di sale. Unirvi poi gradualmente la farina e amalgamare delicatamente con una forchetta cercando di non mescolare troppo. Far freddare in frigorifero per almeno 2h. Tuffando nell'olio la frittura passata nella pastella fredda, si ha un'immediata reazione chimica che permette al rivestimento di indorarsi e diventare croccante.
La prima metà del gesto è svelata.
L'altra metà è l'olio: la temperatura va fatta esclusivamente con olio di riso che ha la proprietà di non entrare nei cibi, non inzuppandoli di unto.

Fonte

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