Questo non è altro che un termine dialettiale napoletano che indica l'ormai universalmente conosciuto mitilo, con conchiglia bivalve nera a forma di cuneo e polpa interna succosa. A seguito del diffondersi della cultura gastronomica partenopea questo nome ha prevalso "insabbiando" non solo le altre forme dialettali come il toscano coccia (dal quale proviene) o peocio veneto (cioè "pidocchio"), ma anche -e soprattutto- la sua corretta definizione in italiano.
Rammentate quando, qualche decennio addietro, le Autorità Sanitarie Campane avvisarono riguardo al rischi di ingerire questo mollusco crudo a causa delle precarie condizioni igieniche nelle quali veniva a quel tempo coltivato? Fu vietata immediatamente la vendita e l'utilizzo appellandolo però con il vero nome in italiano, cioè mitio.Quasi nessuno capì di chi o che cosa si stesse parlando si continuò a mangiar "cozze" come se nulla fosse.
Ne seguì una seria epidemia come veri e propri bollettini di guerra. Giocando sull'anagramma della parola, un cronista molto arguto del luogo definì l'evento come la vendetta del "Mitile Ignoto".
Fonte
Quando ho visto il titolo del post ho pensato: ma con chi ce l'ha Claudia? ahah
RispondiEliminaSai che mentre postavo questo post ci stavo pensando, poi mi sono detta... "su dai, tanto cozza non sono!" :)) :))
RispondiEliminaGrazie Manu :-*